Interventi

Rustici: un nuovo approccio è indispensabile per salvare il salvabile

12 marzo 2024

. Mozione di A. Piezzi e cof. del 23 gennaio 2023: “Rustici fuori zona edificabile: un nuovo approccio è indispensabile per salvare il nostro patrimonio costruito” (Messaggio governativo del 12 luglio 2024; Rapporto della Commissione ambiente, territorio ed energia del 18 gennaio 2024)

Seduta parlamentare del 12 marzo 2024

Gentile signora Presidente, Consiglieri di Stato, colleghe e colleghi,

la mia mozione del gennaio 2023 è stata sottoscritta anche dai colleghi Ghisla, Soldati e Ferrari e dall’ex collega Buzzini e chiede al Governo di cambiare approccio nei confronti del territorio fuori zona edificabile. Ossia che gli interventi di ristrutturazione, sia carattere conservativo che con cambiamento di destinazione, siano favoriti e incentivati perché concorrono alla tutela del paesaggio, e non – come avviene adesso – considerati delle eccezioni (oppure addirittura ostacolati a seguito di un atteggiamento troppo intransigente). Per questo nostro patrimonio costruito siamo infatti all’ora o mai più.

Per rafforzare le richieste della mozione, prendo spunto dal noto climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli, che nel bellissimo libro “Salire in montagna” racconta la sua esperienza di ristrutturazione di un antico edificio, in zona edificabile, in alta Val di Susa, dove ora vive e lavora a tempo parziale. I parallelismi con la nostra realtà sono evidenti e pure pertinenti anche per il fuori zona.

Innanzitutto Mercalli sottolinea il “devastante narcisismo della burocrazia”, che è a suo parere una delle “principali cause del declino dei territori interni italiani”. Come non fare riferimento alle norme troppo rigide del nostro PUC-PEIP oppure del territorio fuori zona edificabile in generale?

Secondariamente, sempre Mercalli denuncia la presenza di un “protezionismo ad oltranza, dove la fissazione sul dettaglio cocciutamente perseguita conta più della visione dell’insieme urbanistico” (dell’insieme paesaggistico, direi io). Anche qui: come non rapportarsi all’essenzialità di riconoscere anche un valore paesaggistico e culturale ai rustici fuori zona edificabile, in cui uomo e natura abbiano relazioni positive e rispettose?

La mozione chiede perciò al Lodevole Consiglio di Stato di attivarsi presso la Conferenza dei Cantoni alpini e promuovere – tramite le rispettive deputazioni alle camere federalila revisione della Legge sulla pianificazione del territorio, in sintonia con gli intendimenti presentati nell’atto parlamentare.

Sappiamo, fortunatamente, che il Parlamento federale, su proposta di Fabio Regazzi, ha già reso più flessibile l’articolo 24 della Legge federale sulla pianificazione del territorio. È un passo senz’altro importante, ma occorre insistere in questa direzione e fare in modo che il tema dei rustici fuori zona edificabile entri di diritto tra le priorità dei Cantoni alpini e delle rispettive deputazioni federali, come pure dell’amministrazione cantonale.

Certo, non deve essere solo il Ticino ad occuparsene, ma tutto l’arco alpino. A questo proposito la stessa mozione in questione è stata inoltrata sia nel Canton Grigioni (dove è già stata approvata dal Parlamento grigionese nel giugno del 2023), sia nel Canton Vallese, e contatti sono in corso pure per il Canton Uri.

Il territorio fuori zona edificabile deve diventare un’opportunità di sviluppo nelle regioni periferiche. Beniteso con normative volte a rispettare le tipologie architettoniche e paesaggistiche; ma senza intransigenze e protezionismo ad oltranza, come ben sottolinea Luca Mercalli. E individuando anche iniziative innovative, come ad esempio l’affitto a scopi turistici dei rustici, tema anch’esso protagonista in negativo in questi mesi e che merita una soluzione convincente per il nostro tessuto socio-economico.

Ringrazio la Commissione energia, territorio ed ambiente per la decisione di aderire ai principi della mozione e pure la volontà del Governo – più volte ribadita, anche per iscritto – di mettere mano, a oltre dieci anni dalla sua approvazione parlamentare, al PUC-PEIP, non appena il quadro legale lo permetterà e ciò, stando alla risposta a una mia precedente interrogazione, dovrebbe avvenire proprio di questi tempi.

Grazie dell’attenzione.

Aron Piezzi
deputato PLR e mozionante