Ricorsi al PUC-PEIP non ancora evasi: ritardi ingiustificati e patrimonio che si sgretola ulteriormente!
03 ottobre 2023
Nel 2010 il Gran Consiglio ticinese approvò il Piano di utilizzazione cantonale “Paesaggi con edifici e impianti protetti” (PUC-PEIP). A tale approvazione fecero seguito molti ricorsi inoltrati al Tribunale cantonale amministrativo (TRAM) da Enti pubblici ticinesi (Comuni e Patriziati), associazioni, privati cittadini e pure dalla Confederazione. Quest’ultimo gravame, in particolare, è da considerare negativo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio costruito all’infuori delle zone edificabili.
Ad oggi, quindi a distanza di quasi tredici anni (sic!), decine di ricorsi non sono ancora stati evasi. In questi ultimi mesi iniziano a giungere ai ricorrenti le decisioni tanto attese, che –fatta qualche eccezione di dettaglio – respingono sistematicamente i ricorsi non lasciando scampo alle argomentazioni dei ricorrenti.
Ben sapendo della separazione tra poteri esecutivo, legislativo e giudiziario, questi ritardi – considerando in aggiunta le problematicità del tema in oggetto – sono desolanti ed inaccettabili. L’incertezza e il disorientamento che accompagnano i proprietari toccati da questa situazione non può che portare al progressivo degrato dello stato di conservazione dei rustici e a sentimenti di disaffezione e sfiducia nei confronti delle istituzioni.
Sembrerebbe inoltre che le sentenze emesse non brillino per la padronanza della cultura alpina e del paesaggio costruito, e che si basino inoltre su mezzi asettici come google earth e swisstopo anziché sulla conoscenza del territorio e della sua storia.
Alla luce di questa situazione negativa, ci permettiamo di chiedere:
- Cosa ne pensa il Governo ticinese in merito a questi ritardi del Tribunale, in riferimento sia alla mancanza di risposte solide ai proprietari, sia alla continua perdita, a seguito di queste lungaggini, del nostro patrimonio costruito?
- Quali sono le cause di queste tempistiche bibliche?
- I ricorsi non evasi non permettono di intervenire sui rustici coinvolti. Essi arrischiano di deperire e forse anche crollare. Cosa intende/può fare il Cantone nei confronti di queste situazioni, alfine di evitare ulteriore perdita di patrimonio costruito?
- È a conoscenza il Governo di quanti ricorsi sono stati inoltrati al TRAM e quanti devono ancora essere evasi? Con che tempistiche?
Un altro danno causato da questi ritardi è l’impossibilità, a 13 anni dalla sua approvazione, di mettere mano e aggiornare il PUP-PEIP, visto che non è ancora cresciuto in giudicato. Un suo aggiornamento è più che mai esenziale, affinché diventi davvero uno strumento normativo che incentivi la ristitturazione dei rustici fuori zona edificabile, senza intransigenze controproducenti e/o regolamentazioni assurde. A questo proposito:
- Come intende attivarsi il Governo in merito alle modifiche/adattamenti del PUC-PEIP?
Aron Piezzi, PLR
co-firmatari: Alessio Ghisla, IL CENTRO; Mauro Minotti, LEGA, Roberta Soldati, UDC.