Pedagogia speciale, costi alle stelle

18 dicembre 2023

Dal messaggio governativo del preventivo 2024 del Canton Ticino emerge che i costi della pedagogia speciale sono passati dai 16 milioni di CHF del 2015 ai 36,6 milioni di CHF del 2022 (ultimo dato consolidato): un aumento a un tasso medio annuo del 12,5% (ed in totale del 166% in nemmeno 10 anni). Sono cifre considerevoli che mi hanno spinto, unitamente ad altri colleghi, ad interrogare il Governo.

Anzitutto una premessa. Conosco bene il settore scolastico ticinese, visto che ci lavoro da quasi un trentennio. Sostengo l’importanza di una politica scolastica inclusiva, anche quale mezzo di coesione sociale. È quindi essenziale che il Cantone le dedichi attenzione e risorse adeguate. Ritengo altresì che se essa è promossa senza uno sguardo sufficientemente critico ed obiettivo e senza confrontarsi con la realtà dei fatti, arrischia di produrre più effetti indesiderati che benefici, negli allievi (nei più bisognosi di attenzione, ma pure per coloro che hanno altre capacità da sviluppare) e pure nei docenti (che, seppur supportati da molte-troppe figure, sono spesso in difficoltà).

Anche alla luce – sembrerebbe – di risultati perlomeno discutibili sulle politiche di inclusione promosse in Ticino e a fronte dell’importante aumento dei costi, è perciò doveroso affrontare seriamente la situazione. Occorre in primo luogo capire i motivi di questo repentino incremento e perché, in soli otto anni, c’è stata questa considerevole progressione di allievi che necessitano di interventi specialistici. Inoltre, e direi soprattutto, è necessario sapere se c’è un monitoraggio sulla reale efficacia delle misure messe in atto in questi anni e se questa analisi viene svolta all’interno del DECS oppure (come dovrebbe essere) attribuita ad un’entità esterna. Un’analisi critica ed oggettiva è indispensabile, con l’obiettivo di individuare eventuali correttivi da implementare, come pure per confrontare la situazione ticinese con quanto si fa altrove, anche considerando i recenti cambiamenti di rotta, per il tema in questione, avvenuti in alcuni Cantoni svizzeri.

Questa valutazione, comunque, dovrà essere fatta prima di promuovere altri potenziamenti/investimenti in questo settore. A tal proposito, accolgo con piacere il progetto del DECS denominato “Ripensare l’inclusione”, voluto per individuare nuove idee e misure per la gestione dei bisogni educativi particolari. Mi auguro che vengano coinvolti maggiormente i docenti, cioè coloro che sono confrontati giornalmente con queste situazioni; e che, soprattutto, si faccia tesoro delle loro opinioni.

Infine, credo che per il tema dell’inclusione siano necessari maggior flessibilità, realismo e procedure semplificate rispetto a quanto avviene oggi, nonché – probabilmente –  nuove modalità di intervento. Ciò, credo, apporterà maggiori benefici a tutti, non solo agli allievi; e consentirà pure di investire con maggior pertinenza le risorse finanziarie a disposizione.

Aron Piezzi
deputato PLR al Gran Consiglio