Centro di Scultura di Peccia: evitiamo di tirarci la zappa sui piedi!
14 novembre 2023
L’Associazione dei Comuni di Vallemaggia (ASCOVAM) e l’Antenna Vallemaggia auspicano vivamente che il referendum lanciato in Lavizzara contro il contributo comunale di Fr. 50'000 (spalmati su tre anni) per il progetto di rilancio del Centro internazionale di scultura di Peccia (CIS), in votazione il prossimo 26 novembre, venga respinto.
ASCOVAM e Antenna ribadiscono il loro sostegno al CIS, nella consapevolezza che il turismo culturale sia un settore socio-economico che risulterà sempre più importante per le regioni periferiche. L’unicità a livello svizzero del CIS, poi, dovrà trasformarsi in un vantaggio per la Lavizzara, per la sua attrattività e per la popolazione locale. Si auspica quindi che – in vista della votazione – fiducia, coraggio e desiderio di apertura prevalgano su rancori, personalismi e atteggiamenti distruttivi, che non portano nulla di buono alle nostre realtà già in difficoltà. Ciò non significa, naturalmente, che le critiche non siano benvenute, come per ogni altro progetto e situazione: a patto però che siano costruttive e propositive.
Il CIS – che, lo ricordiamo, ha beneficiato di un importante sostegno finanziario dalla Politica economica regionale – ha aperto i battenti nel 2021. I primi anni sono stati difficili: da un lato a causa della pandemia, dall’altro per degli errori commessi da chi era al fronte. Il progetto di rilancio, e lo abbiamo potuto toccare con mano in questi mesi, è più che mai indispensabile ed è affidato a persone competenti nel ramo del turismo culturale e del management. Oltre ad affinare il modello gestionale del CIS, che mira a consolidare l’istituzione e a focalizzare meglio gli obiettivi futuri anche sulla base delle esperienze dei primi due anni, c’è la volontà – o meglio, la necessità – ad “aprirsi” alla popolazione locale, affinché il CIS e le sue attività possano diventare uno dei fulcri dello sviluppo della Lavizzara, in cui la gente del luogo possa riconoscersi. ASCOVAM e Antenna Vallemaggia ritengono essenziale questo aspetto, e lo hanno più volte ribadito al CIS.
Per dare un futuro alle zone discoste, in difficoltà soprattutto a causa della diminuzione della popolazione, occorrono innescare nuove dinamiche territoriali, in cui, ad esempio, anche la cultura, l’innovaziome e l’apertura d’orizzonti rivestono importanti ruoli. Il CIS ne è un esempio. Ma per farlo crescere occorre l’aiuto di tutti: cittadini, autorità di ogni genere, associazioni, mettendo al bando però – anche a seguito della valenza internazionale del CIS – un controproducente atteggiamento di chiusura.
Oggi il CIS c’è e sta provando a trovare la sua strada. L’interesse mediatico, degli artisti, degli amanti dell’arte e della cultura aumenta e i turisti (3'000 visitatori circa quest’anno) lo apprezzano sempre di più. Ora serve il sostegno finanziario anche del Comune di Lavizzara, dopo che altri enti, istituzioni e privati hanno dimostrato di credere nel suo sviluppo. La Fondazione Vallemaggia Territorio Vivo, tra l’altro, ha destinato Fr. 150'000 su tre anni, richiedendo alta professionalità nel modello imprenditoriale e un costante monitoraggio nell’evolversi della situazione. Le opposizioni nate in Lavizzara, sfociate con il referendum al credito di Fr. 50’000, oltre a mettere in pericolo la sopravvivenza del CIS medesimo, stanno dando un segnale negativo ad altri possibili futuri finanziatori. E ciò non solo per il CIS.
Jose Dávila, artista messicano di rinomanza internazionale ed ospite con una sua mostra al CIS nel 2021, in pieno COVID, disse che “Se questa valle è una casa per molti che sono qui, penso che allora questo Centro debba essere una finestra.” Facciamo in modo che questa ed altre finestre possano aprirsi al futuro, non solo per la sopravvivenza e la crescita del CIS, ma anche per altre iniziative e opportunità per il bene del settore socio-economico della Lavizzara. Evitando di tirarci la zappa sui piedi.
Aron Piezzi, presidente dell'Antenna Vallemaggia
Michele Rotanzi, presidente dell'ASCOVAM