PSE, oltre lo stadio c’è di più
20 ottobre 2021
L’avvicinamento al voto sul PSE di Lugano mette il cittadino di fronte a due scenari: da un lato una serie di certezze (il progetto votato dal Consiglio comunale, con contenuti, costi e tempistiche), dall’altro una sequela di informazioni ipotetiche, contraddistinte da incertezze e che rimandano alle calende greche la realizzazione dei contenuti previsti. Persino sul destino del FC Lugano si sta giocando con il fuoco, promuovendo, da parte dei contrari al PSE, notizie inveritiere e scorrette.
In questo dibattito è sbagliato focalizzarsi unicamente sullo stadio calcistico. Il valore del PSE sta nella multifunzionalità, figlia di una lungimirante visione d’assieme del territorio cittadino e delle sue esigenze. Senza approcci a spezzatino, decantati invece dai contrari. Giova ricordare che il PSE è l’esito di un concorso di architettura promosso anni fa dalla Città. Questa strategia operativa e finanziaria, per la quale sono già stati spesi quasi una ventina di milioni di franchi, è nota a tutti da tempo: è quantomeno paradossale criticarla oggi, chiedendo a gran voce di scindere la parte sportiva dal resto.
In un città che vuole evolvere in modo capillare e fornire dignità e servizi a tutti i quartieri, è pure curioso sentire che quello di Cornaredo sia troppo distante dal centro. Sono, queste, considerazioni conservatrici e che non vogliono aprirsi allo sviluppo di Lugano. Il PSE, al contrario, ambisce a riqualificare un intero quartiere, in cui, oltre allo sport, troveranno posto anche altri contenuti, tra cui spazi verdi (un parco di 12'000 metri quadrati) e opportunità per le attività del tempo libero, la mobilità pubblica e lenta, senza dimenticare la riqualifica del Maglio.
L’investimento, che avrà positive ricadute nel tessuto socio-economico della regione, merita naturalmente la massima attenzione per la sua sostenbilità finanziaria. Considerato il carattere sovracomunale del PSE, in questi mesi i Comuni del Luganese, attraverso l’Ente regionale, e il Cantone hanno mostrato concreto interesse per contribuire finanziariamente alla realizzazione del progetto. Sono notizie positive, anche per attenuare il previsto leggero innalzamento del moltiplicatore. Tuttavia, rilevo che esso è “solo” uno tra gli elementi che conferiscono lo stato di salute e l’attrattività di un Comune, accanto a servizi, prestazioni, opere e strutture pubbliche. Proprio gli avversari del PSE, tra i loro argomenti, denunciano proprio l’aumento del moltiplicatore; dimenticandosi però di dire che le loro proposte di facciata (ossia realizzare solo gli impianti sportivi, completamente a carico della Città) pure comporterebbero un aumento della pressione fiscale, magari anche maggiore rispetto a quanto previsto con il PSE. La presenza dei privati, inoltre, è da considerare un’opportunità: Lugano, da sola, non potrebbe edificare stadio e palazzetto dello sport; i diritti di superficie, in più, faranno beneficiare la Città di introiti finanziari non trascurabuli.
Lugano e il Ticino meritano il nuovo comparto di Cornaredo: risponde a reali bisogni di una Città che vuole annoverare strutture dignitose, finalmente al passo coi tempi, e che contribuiranno a qualificare il territorio. Dopo la realizzazione della stupenda Gottardo Arena, è quindi il momento di investire anche in altre strutture sportive, soprattutto a vantaggio delle nuove generazioni. Il PSE, in fondo, porta con sé un valore imprescendibile per una comunità: la volontà di guardare al futuro con fiducia.
Aron Piezzi
Deputato PLR al Gran Consiglio