Al bando gli estremismi

31 maggio 2021

Come ormai è diventata una consuetudine, anche per le imminenti votazioni federali siamo confrontati con approcci ideologici per affrontare e provare a risolvere problemi reali e comunque urgenti. L’avvicinamento al voto è accompagnato da messaggi spesso fuorvianti e che badano a raggiungere la pancia delle persone. Niente di più sbagliato. La politica deve focalizzarsi su oggettività, pragmatismo e visioni praticabili ed equilibrate.

Le due iniziative sull’acqua potabile (da noi con la qualità tra le migliori al mondo) e i pesticidi (sottoposti a meticolosi controlli e procedure severe) sono da respingere. Seppur dai contenuti a lungo termine condivisibili, presentano un approccio troppo radicale e non privo di effetti controproducenti, che sarebbero negativi per l’uomo e l’ambiente.

Innanzitutto, il Parlamento federale sta già attuando le principali richieste delle iniziative, attraverso modifiche puntuali di legge. Poco saggio, quindi, tentare fughe in avanti pericolose: in questi frangenti occorrono passi progressivi e condivisi, rispettando tutte le componenti in gioco e evitando scontri malsani. Parallelamente, oltre alla sensibilità accresciuta dei cittadini, riveste un ruolo centrale la ricerca scientifica, affinché non siano solo i divieti a farla da padrone.

Sappiamo che al centro dell’attenzione v’è l’operato soprattutto dei contadini, ingiustamente maltrattati dai promotori delle iniziative. Con l’infausta approvazione delle due iniziative, oltre al divieto di utilizzo di pesticidi, i contadini saranno confrontati con l’impossibilità di acquisitare foraggio (seppur di prima qualità): gli animali dovranno essere mantenuti unicamente con quello prodotto in azienda. Ma ciò è ovviamente inverosimile, anche a seguito delle condizioni talvolta avverse della meteorologia che, come quest’anno, non permetterà alle aziende, soprattutto d’alta montagna, di procurarsi il proprio foraggio per l’inverno. Le conseguenze socio-economiche e ambientali sono facilmente immaginabili: la sopravvivenza delle stesse aziende sarebbe in serio pericolo, a seguito della ovvia diminuzione dei capi di bestiame, con risvolti occupazionali negativi; la riduzione di produzione casearia di alta qualità, con inciampi alla filiera che ne deriva; la perdita di qualità dei pascoli e l’aumento del bosco, a svantaggio della biodiversità d’alta quota; il degrado della manutenzione del territorio, tanto apprezzato anche e soprattutto dalla gente di città. Più in generale, si manifesterà una minore produzione agricola locale, sempre più apprezzata anche a seguito della pandemia, che ci obbligherà ad importare generi alimentari dall’estero, con tutte le incognite e le conseguenze sfavorevoli del caso, anche dal punto di vista ambientale.

Non possiamo permetterci uno scenario del genere. Come tanti, ho a cuore il futuro sostenibile del nostro territorio e sostengo un’azione umana maggiormente rispettosa dell’ambiente: tutto ciò deve però concretizzarsi tenendo in considerazione anche l’aspetto socio-economico, promuovendo azioni graduali e mettendo al bando gli estremismi che portano più effetti negativi che positivi. Senza esitazioni, dunque, voterò due NO alle cosiddette iniziative estreme.

Aron Piezzi
gran consigliere del PLR