Nuova vita agli edifici dismessi
22 gennaio 2020
Prendendo spunto da diversi atti parlamentari, in particolare da una mozione di Nicola Pini per il PLR, il Parlamento ha approvato un credito quadro di Fr. 10mio per incentivi volti a rivitalizzare edifici dismessi soprattutto a carattere artigianale ed industriale.
Ciò significa non dover edificare nuove strutture, evitando spreco di territorio. Si tratta cioè di ridare slancio al settore socio-economico del Cantone adattando, ristrutturando e completando edifici che fanno parte del “paesaggio costruito” in Ticino. Sarà pure l’occasione di riordinare e conferire qualità ai comparti degradati, che contribuiscono spesso a fornire un’immagine poco decorosa del nostro territorio. Un loro ulteriore deterioramento sarebbe infatti inaccettabile.
I benefici che ne conseguono sono evidenti. In primis economici (per il rilancio di attività lavorative, soprattutto artigianali e industriali, quindi posti di lavoro e competenze); ma pure territoriali (attraverso riordino, valorizzazione e razionalizzazione degli spazi), ambientali (grazie ai risanamenti previsti) e socio-culturali (in caso di utilizzazioni differenti e riconversioni). Questa potrebbe essere l’occasione anche per promuovere iniziative innovative, creative e sostenibili, come già avviene altrove.
Introdurre incentivi finanziari volti a sostenere questi investimenti, notoriamente piuttosto ingenti, e privilegiare iniziative di interesse regionale e che abbiano interesse pubblico preponderante, è un modo di operare lungimirante. Per minimizzare il rischio della speculazione, il promotore dovrà essere un Comune o un altro ente di diritto pubblico; oppure un partnerariato pubblico-privato. Si poteva a mio avviso porre meno vincoli nei confronti dei privati e avere maggiore flessibilità. Il futuro ci dirà se occorreranno altri correttivi a dipendenza dell’evolversi della situazione.
In ogni caso, si tratta di benefici che creano valore aggiunto alle realtà che ospitano questi edifici dismessi, situati in buona parte in alcune zone periferiche del nostro Cantone, soprattutto quelle che si trovano lungo l’asse nord-sud, l’antica Via delle genti, quindi raggiungibili facilmente da strada e ferrovia. E mi riferisco in particolare a Riviera, Leventina e Basso Mendrisiotto.
Aggiungo una riflessione che mette in relazione il tema in oggetto con la recente approvazione della riforma fiscale. Sappiamo che fra le misure che entreranno in atto c’è la possibilità da parte dei Comuni di beneficiare della differenziazione del moltiplicatore tra persone fisiche e giuridiche. I Comuni quindi, e mi riferisco in particolare a quelli periferici che dispongono sul loro territorio di edifici dismessi da rivitalizzare, potranno migliorare la propria attrattività fiscale per le aziende, senza che questo vada ad incidere in maniera importante sul gettito fiscale complessivo. Anzi, questa misura, congiunta al rilancio di edifici attraverso attività artigianali-industriali, potrà creare benefici non insignificanti.
Infine, l’approccio adottato per gli edifici industriali dismessi può essere proposto anche per i nuclei tradizionali dei nostri Comuni. In questi giorni depositerò una mozione volta alla loro rivitalizzazione, richiedendo puntuali incentivi (finalizzati soprattutto all’abitazione primaria) che potranno stimolare la ristrutturazione degli edifici all’interno dei nuclei.
Aron Piezzi
Gran Consigliere del PLR