Una vittoria per Cantone e Comuni

18 dicembre 2019

Il Gran Consiglio ha individuato una soluzione soddisfacente sulla diatriba tra Cantone e Comuni relativa al cosiddetto “contributo di solidarietà” che questi ultimi sono stati chiamati a versare per risanare le casse cantonali. L’iniziativa “Per Comuni forti e vicini al cittadino” chiedeva infatti a gran voce lo stralcio del contributo comunale annuale di 25 mio di CHF.

Anzitutto rilevo che la risoluzione di tale problematica dovrebbe rientrare nella riforma Ticino 2020; come sappiamo, tuttavia, essa non è in dirittura d’arrivo, quindi per il mondo politico era imperativo affrontare di petto il tema. La Commissione della Gestione, attraverso i colleghi Agustoni e Pini, ha perciò individuato un compromesso condiviso tra le parti coinvolte (iniziativisti, Consiglio di Stato e Associazione dei Comuni ticinesi), che prevede in particolare tre aspetti: 1) per il 2020 e il 2021 il contributo richiesto sarà dimezzato, passando da 25 a 12,5 mio di CHF l’anno; 2) il Cantone accantonerà la somma di 25 mio di CHF nell’esercizio 2019, attivandoli nei due anni successivi; 3) il Consiglio di Stato dovrà presentare un messaggio inerente il progetto Ticino 2020 entro il 31 marzo 2021.

Oltre a salutare positivamente la proposta, ne approfitto per sottolineare un aspetto che ritengo importante. Ogni deputato rappresenta una regione, un partito, un’istituzione, un settore professionale, ecc… Noi sindaci, ad esempio, dobbiamo senz’altro portare all’attenzione cantonale esperienze, problematiche e competenze; ma non dobbiamo agire acriticamente a difesa e promozione dei nostri Enti pubblici locali, bensì – da gran consiglieri ticinesi – volgere il nostro operato anche all’interesse del Cantone. A me sembra che il compromesso raggiunto per questo oggetto sia equilibrato e vada proprio in questa direzione.

A tal proposito, mi preme evidenziare un altro aspetto. È stato doveroso che i Comuni, in questi anni, abbiano notevolmente contribuito a risanare lo stato di salute del Cantone. Molti di essi, nonostante questi importanti contributi di solidarietà, hanno potuto tra l’altro diminuire i rispettivi moltiplicatori comunali. Segno che il loro stato di salute era ed è positivo. Tuttavia questo era davvero il momento propizio ed altrettanto doveroso per allentare la presa, anche se l’assalto alla diligenza sarebbe stato controproducente: perché se è vero che i conti sono migliorati, il futuro per contro non appare troppo roseo.

Appurata l’oggettiva sostenibilità finanziaria per il Cantone, il Consiglio di Stato ha quindi dato prova di collaborazione e volontà di trovare una soluzione ragionevole. Ribadisco volentieri, inoltre, che qualche settimana fa il Parlamento ha fornito un altro tangibile gesto nei confronti dei Comuni. Nell’ambito della Riforma fiscale cantonale, infatti, grazie a una proposta dei colleghi Agustoni, Caverzasio e Pini, si è passati da 9 a 13,5 mio di CHF per i Comuni in proporzione al loro gettito di imposta cantonale delle persone giuridiche.

Quello raggiunto dal Parlamento, concludendo, non può che essere un indispensabile ma transitorio e distensivo compromesso, in attesa – finalmente – che la riforma Ticino 2020 concluda il suo operato. Più che un auspicio, pertanto, si tratta di una richiesta inderogabile.

Aron Piezzi
Sindaco di Maggia e deputato PLR