Voglia di futuro per la Svizzera

10 ottobre 2019

Anche se sembra un esercizio un po’ démodé, andare a votare resta un valore fondamentale per la nostra democrazia svizzera, in particolare quando si tratta di rinnovare i poteri federali. Per quanto strumentalmente dipinta come “lontana”, Berna è più vicina alla nostra quotidianità di quanto si possa immaginare. Sotto la Cupola di Palazzo federale vengono infatti prese molte delle decisioni che tratteggiano il nostro futuro. Il 20 ottobre, quindi, la prima cosa da fare per scegliere in che Svizzera vogliamo vivere, è andare a votare per le federali.

Si tratta del futuro di un Paese certo piccolo – incastonato come una gemma all’interno di un’Europa che fatica a trovare la propria identità – ma che sa e deve farsi valere. Come? Ad esempio, puntando su alcune nostre carte vincenti: tecnologia di punta, ricerca, formazione, innovazione e know how, in un impianto basato innanzitutto sulla presenza nel Paese di istituti come i Politecnici federali, stelle brillanti nel firmamento mondiale della formazione dei giovani.

Tra gli obiettivi di questa campagna per le “nazionali” del PLR ticinese, spicca l’interessante idea di portare a Sud delle Alpi il terzo polo di ricerca federale, che ricorda peraltro un’azzeccata interpellanza nel 2016 di Giovanni Merlini (ovvero candidare l’USI quale scuola universitaria federale). Un progetto che può sembrare molto distante o utopico, ma per cui, in realtà, le basi sono già gettate. Basti pensare agli sviluppi imminenti nel comparto accademico a Bellinzona in campo biomedico o medico, anche in collaborazione con l’ETH di Zurigo. Di passi da fare per avere un “Poli” in Ticino ne rimangono certamente molti, ma parlare di futuro significa anche porsi degli obiettivi estremamente ambiziosi.

Come affermato negli scorsi giorni dall’ex segretario di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione Mauro Dell’Ambrogio, “le attività di ricerca e sviluppo, pubbliche e private, sono essenziali per essere competitivi nei settori economici a maggior valore aggiunto: farmaceutica, robotica, microtecnica, tecnologia medica, biotecnologie. Fra tutti i sussidi pubblici, quelli per la ricerca e l’innovazione sono tra quelli che più creano le premesse per posti di lavoro futuri. Lo si può costatare anche in Ticino”.

Sviluppare le condizioni quadro affinché sul nostro territorio si creino posti di lavoro altamente qualificati è una delle priorità del PLR. Per farlo dobbiamo portare a Berna personalità credibili, capaci ed ascoltate, che favoriscano un’azione politica equilibrata e responsabile. Sia Giovanni Merlini, autorevole ed esperto politico in lista per il Consiglio degli Stati, sia i candidati liberali radicali in corsa per il Nazionale, dispongono di competenze per promuovere gli interessi del Ticino e della Svizzera. I Ticinesi meritano progettualità e visioni a lungo termine, affinché il futuro della nostra splendida Nazione possa continuamente garantire benessere, progresso e qualità di vita.

Aron Piezzi
granconsigliere PLR e sindaco di Maggia