Borse di studio, ragionevolezza e senso di responsabilità

27 giugno 2019

È certamente opportuno che l’Ente pubblico, in questo caso il Cantone, sostenga finanziariamente i giovani che frequentano studi accademici, soprattutto coloro che provengono da fasce sociali meno abbienti. L’accesso agli studi è un sacrosanto diritto che dev’essere garantito a tutti e investire nei giovani, in generale, significa contribuire a guardare al futuro con qualità e benessere.

La Commissione formazione e cultura, di cui faccio parte, si è chinata su una petizione e un’iniziativa parlamentare che, in sintesi, chiedevano di aumentare il limite massimo delle borse di studio da Fr. 16'000 a Fr. 20'000 ed abrogare la possibilità di trasformare in prestiti parte delle borse di studio per master.

A maggioranza, la Commissione ha partorito una soluzione ragionevole ed equilibrata, accogliendo la proposta di aumento del sussidio ma, parallelamente, mantenendo la conversione in prestito di una parte del sussidio per gli studenti di master. Il Gran Consiglio, sempre a maggioranza, ieri ha approvato il rapporto commissionale redatto da Fabio Käppeli. 

Il dibattito creatosi attorno a questo tema ha dimostrato, una volta in più, la mancanza di unità d’intenti su un aspetto a mio avviso fondamentale, in una comunità democratica: accanto a sacrosanti diritti devono trovare spazio più che mai essenziali doveri. Infatti, restituire una minima parte di ciò che lo Stato ha investito nella formazione superiore di un giovane (restituzione che può avvenire nel corso di dieci anni, senza interessi per i primi due, con la possibilità che il Cantone condoni il prestito se la situazione del richiedente lo giustifichi) è un gesto di giusta riconoscenza verso la collettività e un atto di assunzione di responsabilità. Sono, questi, valori troppo spesso dimenticati, in un momento in cui (sovente) regna “il tutto è dovuto”; valori determinanti, tra gli altri, infine, che devono accompagnare il percorso formativo e soprattutto la vita (anche) dei giovani che ottengono borse e prestiti di studio dallo Stato.

Aron Piezzi
Gran Consigliere del PLR