Semafori: ofelée fa l tò mestée
10 maggio 2019
Si fa un gran dibattere, in queste settimane, sulla proposta del Consiglio di Stato, avallata dal Gran Consiglio, di posare dei cosiddetti semafori intelligenti sul Piano di Magadino per rendere più fluida la tratta Cadenazzo-Quartino, che oggi spessissimo soffoca nel traffico. Un gruppo interpartitico ha lanciato il referendum, riuscendo nel proprio intento e invitando quindi i ticinesi ad esprimersi sulla questione.
Non sono un fan dei semafori, ma in questo caso appoggio la cosiddetta “onda verde” che la semaforizzazione porta con sé e dunque voterò sì al decreto legislativo. La situazione attuale è insoddisfacente: considerando che il collegamento veloce A2-A13 non vedrà la luce prima del 2030, è essenziale che la politica si attivi per evitare ulteriore degrado delle condizioni di viabilità su questo tratto stradale.
Le rotonde sono state realizzate circa 20 anni fa, in un contesto completamento diverso da oggi, sia dal punto di vista dell’urbanizzazione della zona che dal quantitativo di traffico. Urgono quindi soluzioni innovative per migliorare la situazione, che a parer mio risiedono nelle perizie specialistiche commissionate dal Dipartimento del Territorio. Esse permetteranno di ridurre i tempi di percorrenza e i momenti di congestione del traffico, privilegiando il flusso principale ma mantenendo un’accessibilità accettabile da e per le tratte laterali, oltre che diminuire il riversamento di traffico sulla sponda destra. Verrà inoltre garantita maggiore sicurezza ai ciclisti e il trasporto pubblico non sarà penalizzato.
Ciò che trovo tendenzioso è lo slogan “Basta sprechi” sbandierato dai referendisti. Se è verissimo che ogni franco pubblico deve essere speso con responsabilità e ponderazione, è altrettanto certo che l’investimento previsto, di 3.3 milioni di franchi, è limitato e rappresenta meno dell’1% degli investimenti lordi effettuati dal Cantone nel 2018. Altro che sprechi!
L’immobilismo politico è il peggior errore in questo specifico problema. Il progetto in votazione è supportato da ben due studi di ingegneria specializzati in dinamiche del traffico e merita quindi fiducia. Evitiamo, dunque, di continuare a farci del male ed ascoltare i tecnici solo quando fa comodo: come recita un antico adagio dialettale, ofelée fa l tò mestée. Votiamo sì alle opere di fluidificazione del traffico della tratta Cadenazzo-Quartino: anche il Locarnese e le sue Valli ne trarranno beneficio.
Aron Piezzi sindaco di Maggia e granconsigliere del PLR