Interventi

Per una doppia docenza nella scuola dell’infanzia?

15 settembre 2025

Mozione del 16 aprile 2024 presentata da Maura Mossi Nembrini e Tamara Merlo per Più Donne “Per una doppia docenza nella scuola dell’infanzia” (Messaggio 8526 del 18 dicembre 2024; presentazione del rapporto di maggioranza)

seduta del 15 settembre 2025

Signor Presidente, signore deputate e signori deputati,

l’atto parlamentare chiede al Consiglio di Stato di estendere la doppia docenza a tutte le sezioni di scuola dell’infanzia (SI) con effettivi superiori a 12 allievi complessivi. Le mozionanti, per tutta una serie di ragioni, ritengono che “l’attuale organizzazione non sia sostenibile con una sola docenza”. 

IL PARERE DEL CONSIGLIO DI STATO 
Il messaggio 8526 del Governo del 18 dicembre 2024 descrive in modo esauriente sia l’attuale situazione in merito ai docenti alla scuola dell’infanzia, sia i motivi che portano il Consiglio di Stato a respingere la mozione. In particolare, vi sono due considerazioni che inducono il Governo a tale decisione: l’impatto finanziario eccessivo (che prevederebbe un aumento di spesa a carico dei Comuni di circa 46 milioni di franchi, e ci dirca 20 milioni di franchi di sussidi cantonali) e l’incapacità del sistema scolastico di reperire e formare i docenti necessari all’implementazione della doppia docenza. Inoltre, su indicazione del Collegio degli ispettori delle scuole comunali, il Consiglio di Stato ritiene che prima di eventualmente valutare il raddoppio della docenza alla SI occorre attendere i riscontri in merito alle attuali modalità di impiego e di gestione del docente d’appoggio, introdotto appena qualche anno fa. E pure aspettare i riscontri del progetto “Ripensare l’inclusione”.

VALUTAZIONE DELLA COMMISSIONE
La commissione ha ospitato in audizione lunedì 10 marzo 2025 la collega e mozionante Maura Mossi Nembrini, la quale ha esaurientemente illustrato gli intendimenti della mozione.

Dopo averne discusso al proprio interno, la commissione si allinea alle considerazioni del Governo. Tuttavia, riconoscendo delicato e contemporaneamente importante la fase della scuola dell’infanzia, ha chiesto al Governo informazioni supplementari in merito all’operato del gruppo di lavoro – citato nel messaggio governativo – al quale partecipano rappresentanti del DECS e del DSS. Esso, lo ricordiamo, è stato attivato con l’obiettivo di “identificare modalità per migliorare il passaggio (transizione) dei bambini e delle bambine dal settore socioeducativo della prima infanzia a quello scolastico, tenendo conto sia delle esigenze pedagogico-didattiche della scuola, sia delle esigenze in termini di conciliabilità familiare e professionale.” Il Governo ha confermato che informerà la Commissione sull’evoluzione dell’attività del suddetto gruppo di lavoro entro la fine dell’estate del corrente anno. Il gruppo di lavoro, poi, sarà tenuto a presentare all’attenzione del Consiglio di Stato un rapporto di analisi entro fine maggio 2026, in cui verranno esposti bisogni e opportunità di miglioramento e proposte eventuali soluzioni attuabili. La Commissione ritiene che sarà questa, semmai, l’occasione per individuare opportunità di miglioramento della scuola dell’infanzia.

In zona Cesarini è giunto un rapporto di minoranza, che propone di introdurre un docente al 50% da affiancare al titolare SI a partire da 12 allievi. Costo: ca. 23 mio a carico dei Comuni (peraltro nemmeno informati e coinvolti!). Non è con la fretta, la superficialità e l’improvvisazione che si migliora la scuola. 

CONCLUSIONI
Per i motivi sopra esposti, pur riconoscendo l’importanza di migliorare costantemente la  qualità dell'insegnamento nel settore della prima infanzia, la Commissione formazione e cultura invita il Parlamento a respingere la mozione. Prima di proporre nuovi eventuali modifiche (che siano però concordate con tutti gli attori coinvolti e sostenibili non solo finanziariamente) sarà importante attendere i riscontri delle modifiche attuate in questi anni. E, da docente, ribadisco che la scuola non abbisogna di più figure e più risorse, ma di coordinare meglio quelle già presenti per migiorarne l’efficacia. 

Aron Piezzi 
relatore di maggioranza