Interventi

Refezione alla scuola dell'infanzia

14 aprile 2025

. Iniziativa parlamentare elaborata: “Modifica dell’art. 37 della Legge sulla scuola dell’infanzia e sulla scuola elementare in tema di refezione alla scuola dell’infanzia” (Rendere possibile alle direzioni di concedere deroghe per venire incontro a particolari necessità dei bambini e delle loro famiglie), di Maddalena Ermotti-Lepori e Luca Pagani (23 giugno 2022)
. v. messaggio del 15 marzo 2023 n. 8248 e rapporti del 31 marzo 2025 n. 8248 R1 e 8248 R2
. intervento a nome del PLR

Signor Presidente, consiglieri di Stato, colleghe e colleghi,

“I figli non crescono più”. È il titolo di un libro di Paolo Crepet, che a mio avviso – senza generalizzare ed esagerare – descrive il rischio che la società attuale sta vivendo. Il mondo dell’educazione scricchiola e risente di una mancanza di autorevolezza e responsabilizzazione da parte soprattutto di chi dovrebbe occuparsene: famiglie, scuola e politica. 

Di esempi, e specialmente chi vive giornalmente la scuola lo sa, ce ne sono sempre di più ed hanno in comune l’esplosione di diritti (o meglio, dei desideri) a scapito dei doveri, che – con opportune sensibilità e gradualità – vanno invece promossi fin dalla tenera età.

Anche la presenza di “genitori elicottero”, che avvinghiano i loro figli e li aiutano a superare tutti gli ostacoli che incontrano e li fanno crescere in campane di vetro, sono sempre maggiori. Questa tendenza contribuisce a crescere futuri cittadini fragili, arrendevoli e rinunciatari.

In questo senso, con le necessarie proporzioni, si inserisce il discorso sulla refezione alla Scuola dell’infanzia, oggetto di un’ennesima iniziativa e di un’ormai ripetuta discussione in Parlamento. L’iniziativa, infatti, è stata presentata l’indomani del voto parlamentare del giugno 2022, che definiva le opportune modifiche legislative sul tema. 

Questa insistenza è ritenuta dal PLR eccessiva e ridondante. 

Il messaggio governativo illustra chiaramente il complesso iter che si è manifestato in questi anni. Non lo ripercorro, ma sottolineo che l’ultima decisione parlamentare è avvenuta dopo una consultazione che ha coinvolto ispettorati, direttori e Comuni. Riteniamo inopportuno, come sostengono il Governo e il DECS, ritornare sul tema prima che il nuovo sistema sia consolidato, anche considerando che le comunque rare richieste di dispensa dall’obbligo di frequenza sono state gestite dalle direzioni degli istituti scolastici comunali in maniera adeguata. E a nostro avviso così deve continuare ad essere. Tra l’altro, è stato recentemente attivato un gruppo di lavoro che riflette sull’attuale struttura della scuola dell’infanzia nel suo insieme e sull’accoglienza della prima infanzia. Crediamo perciò sia responsabile evitare continue proposte a spezzatino, per questo e altri temi, ma piuttosto attendere gli esiti di questa analisi complessiva, che non mancherà di interrogarsi anche sulla refezione. Pure la Nuova Legge sulla scuola dell’obbligo se ne occuperà.

La continua volontà di volere una scuola à la carte, promossa peraltro da un numero esiguo di famiglie, è un rischio che non possiamo permetterci di correre, perché aprirà il fronte ad un continuo indebolimento della scuola pubblica ticinese. Il discorso vale sia per la refezione alla scuola dell’infanzia che per altre iniziative legate alla scuola dell’obbligo.

In conclusione, il PLR non sostiene l’iniziativa e appoggia il rapporto commissionale di maggioranza. 

Aron Piezzi
a nome del PLR