Interrogazioni

Crediamo ancora nell’insegnamento di Cultura generale, negli esami e nelle note?

24 febbraio 2025

L’art. 2 dell’Ordinanza della SEFRI (Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione) chiarisce che “l’insegnamento della cultura generale permette di acquisire competenze fondamentali per orientarsi nella vita e nella società e per superare sfide sia nella sfera privata, sia in quella professionale”.

La SEFRI vuole però abolire l’esame finale scritto di Cultura generale, ritenuto ormai superato dai tempi – sostituendolo con un semplice colloquio orale di 20 minuti. Ciò malgrado l’esperienza del doppio esame di cultura generale sia stata positiva finora, per gli allievi e per i docenti.

Di fatto, si svaluta la materia, anche nei confronti degli altri insegnamenti. L’esame finale scritto è importante e garantisce condizioni uguali per tutti, con criteri valutazione uniformi. Tutte le classi dello stesso apprendistato sostengono contemporaneamente il medesimo esame finale scritto, e ciò aiuta anche qualitativamente la comparazione tra classi. Inoltre, gli esami scritti pongono anche una dose di “pressione”, utile e formativa per affrontare prove e situazioni negli anni a seguire. L’esame finale scritto tratta i temi della vita quotidiana, come il lavoro, le assicurazioni, l’educazione civica o le competenze linguistiche.

L’impatto dell’intelligenza artificiale è sempre più profondo e diffuso. La formazione non è immune è vanno anche dunque ripensati i lavori scritti e la loro valutazione. Più in generale, l’insegnamento di Cultura generale poggia su un concetto consolidato negli anni, che prevede una nota scolastica, l’esame finale scritto nonché un lavoro di approfondimento con presentazione. La SEFRI invece vuole cambiare questa modalità ben rodata per introdurre modelli opinabili, qui come anche in altri ambiti – portando spesso avanti modelli di riforma molto teorici. Una delle conseguenze è l’indebolimento del concetto di prestazione e merito.

Da rilevare come siano state espresse critiche e una crescente contrarietà dalla maggioranza dei Cantoni e degli istituti di formazione, ma non solo. Tuttavia, la SEFRI non intende modificare il progetto previsto.

Per questi motivi, nel resto della Svizzera ha preso avvio una petizione nell’ambiente formativo per manifestare l’importanza dell’insegnamento di Cultura generale (https://abuqv.jimdofree.com/petizione-in-italiano/); ciò anche in reazione all’atteggiamento fuorviante della SEFRI nel comunicare i risultati della consultazione.2

Fatte queste considerazioni, chiediamo al Consiglio di Stato:

1. È a conoscenza del progetto di modifica proposto dalla SEFRI? 

2. È stato coinvolto il Dipartimento nella procedura di consultazione? Se sì, qual è stato il preavviso espresso? Il Dipartimento ha preso contatto e condiviso le proprie riflessioni con la sede della Scuola universitaria federale per la formazione professionale SUFFP per la regione italofona nel suo ruolo di expertise svizzera per la formazione professionale? 

3. Quali elementi a sostegno della modifica all’ordinanza sono stati espressi dai vari Cantoni? E quali problematiche?

4. È stato considerato l’impatto sull’attuale sistema (ad esempio sull’approccio didattico e sul carico lavorativo dei docenti)? 

5. Si condivide l’importanza generale degli esami scritti, anche in riferimento alle capacità e competenze nella scrittura (conoscenze della lingua e capacità di costruzione del ragionamento e del discorso)?

6. La petizione citata nelle considerazioni è stata presentata in Ticino? La possibilità di poterla sottoporre all’attenzione dei docenti e delle direzioni è data? Se no, come mai? Ci sono state richieste non concesse di inoltro della petizione? 

Cogliendo l’occasione del presente atto parlamentare, chiediamo inoltre:

7. Sono in corso analisi o progetti che prevedono anche l’abbandono delle note scolastiche sul piano     federale o cantonale? Se sì, cosa prevedono e su quali considerazioni?

8. Se fosse il caso, qual è la posizione del Dipartimento in merito? E su quali motivazioni si poggia? È previsto un coinvolgimento del mondo scolastico ticinese? 

Alessandro Speziali
Ortelli P. - Piezzi - Tenconi - Zanetti