L'eccessiva burocrazia imposta ai docenti della scuola dell'infanzia deve essere ridotta
14 ottobre 2024
Mozione di Roberta Soldati e cofirmatari del 13 marzo 2023
(messaggio governativo dell’11 ottobre 2023; rapporto della Commissione formazione e cultura del 2 settembre 2024; mio intervento in Gran Consiglio del 14 ottobre 2024)
Presidente del Gran Consiglio, Onorevoli Consiglieri di Stato, Colleghe e colleghi,
la mozione chiede di eliminare e/o snellire la burocrazia posta a carico dei docenti di scuola dell’infanzia, al fine di rimettere al centro il loro ruolo educativo e pedagogico.
Da maestro delle elementari so che non è solo la burocrazia ad impedire ai docenti di svolgere convenientemente il proprio ruolo. Ma è una delle cause. La sua invadenza, con la pretesa di controllare e valutare tutto, porta più disagi che benefici, toglie motivazione e tempo prezioso e di qualità a compiti invece più importanti. Il rischio è contribuire a svilire la funzione di insegnante, che dovrebbe invece dedicare tutte le sue forze ai suoi allievi.
Nel suo messaggio, il Consiglio di Stato invitava il Parlamento a respingere le richieste formulate dalla mozione. Governo che poi, tuttavia, ha aderito alle conclusioni del presente rapporto.
La Commissione formazione e cultura ha discusso a più riprese la tematica, dopo aver accolto in audizione i rappresentanti della Conferenza dei direttori (CDD) delle scuole comunali (SI e SE).
Il discorso sulla burocrazia a scuola, a mente della Commissione, non deve limitarsi ai docenti titolari, ma esteso anche agli altri professionisti della scuola, che pure sono confrontati con l’aumento delle pratiche amministrative: direttori, docenti speciali, docenti di sostegno pedagogico e gli altri operatori del settore. Ad esempio, non possiamo non citare la logopedia: proprio in un recente rapporto elaborato da un apposito gruppo di lavoro istituito dalla Divisione della scuola, si evidenzia che il primo compito da fare “è rendere più snelle le pratiche amministrative delle e dei logopedisti”. La Commissione, in più, nonostante l'atto parlamentare sia focalizzato solo sulla scuola dell’infanzia, ritiene indispensabile porre l’attenzione pure alla scuola elementare. Questa decisione è emersa dopo l’audizione dei vertici della Conferenza dei direttori, che si occupano appunto di entrambi questi ordini di scuola.
Tra i commissari emerge pure una duplice consapevolezza: da un lato, si ritiene che un certo lavoro amministrativo sia importante per la qualità professionale del docente; dall’altro, c’è la convinzione, sollevata da diversi attori del mondo della scuola, che occorra rendere più flessibili e semplificate alcune procedure amministrative, limitandosi a ciò che sia strettamente indispensabile.
Per la Commissione, quindi, è importante occuparsi della tematica sollevata dall’atto parlamentare, ma ritiene di non disporre delle competenze necessarie per svolgere compiutamente questa analisi, e non crede peraltro di essere il gremio adatto per svolgerla. Essa chiede pertanto al Governo di presentare alla Commissione, entro un anno dall’approvazione del presente rapporto, un piano di misure concrete e di cambiamenti (leggi, regolamenti, direttive) volti a diminuire il carico amministrativo–burocratico di tutti i professionisti attivi nella scuola dell’infanzia e nella scuola elementare.
In conclusione, la Commissione formazione e cultura invita il Gran Consiglio a sostenere il rapporto commissionale, che ritiene parzialmente accolta la mozione in oggetto.
Aron Piezzi, PLR
relatore del rapporto commissionale