Esplosione dei costi della pedagogia speciale: le misure messe in atto in questi anni sono efficaci?
17 novembre 2023
Dal messaggio governativo del preventivo 2024 del Canton Ticino emerge che i costi della pedagogia speciale sono passati dai 16 milioni di CHF del 2015 ai 36,6 milioni di CHF del 2022 (ultimo dato consolidato): un aumento a un tasso medio annuo del 12,5% (ed in totale del 166% in nemmeno 10 anni!). Sono cifre considerevoli, che ci portano spontaneamente a porre una serie di domande.
Innanzitutto:
1. C’è un monitoraggio sulla reale efficacia delle misure messe in atto in questi anni?
o Se sì, chi si occupa di questo monitoraggio? Il DECS oppure un ente esterno, indipendente?
o Se no, come mai? Non si ritiene opportuno attribuire ad un ente esterno l’analisi e la valutazione della situazione in Ticino?
Secondariamente:
2. Quali tipologie d’intervento sono contabilizzate in questa voce contabile?
o Per ogni tipologia d’intervento chiediamo di indicare l’evoluzione dei casi nel periodo 2015-2022, suddividendoli per il settore scolastico di riferimento (infanzia, elementare, media, ev. altro)
o Per ogni tipologia d’intervento, quali sono i profili professionali degli operatori richiesti dall’autorità cantonale?
3. Come avviene la procedura di attribuzione della misura d’inclusione per l’allievo interessato? Chi propone, esamina e decide?
4. Sono disponibili dati comparati relativi alla presa a carico di allievi che necessitano di misure particolari in Ticino e negli altri Cantoni?
5. A docenti, direttori, ispettori e altri attori del mondo della scuola è costantemente richiesto un feedback in merito alle politiche promosse in questo ambito? Qual è, eventualmente, il suo esito?
6. Come si spiega, in soli otto anni, questo considerevole aumento di bambini/ragazzi che necessitano di interventi specialistici?
7. Anche alla luce – sembrerebbe – dei risultati perlomeno discutibili sulle politiche di inclusione promosse in Ticino e a fronte dell’importante aumento dei costi, il Consiglio di Stato come si pone? Non ritiene che si debbano valutare altre modalità di intervento?
I firmatari del presente atto parlamentare sostengono l’importanza di una politica scolastica inclusiva, anche quale mezzo di coesione sociale. È quindi essenziale che il Cantone dedichi attenzione e risorse adeguate per questo tema. Ritengono altresì che se essa sia promossa senza uno sguardo sufficientemente critico ed obiettivo e senza confrontarsi con la realtà dei fatti, arrischia di produrre più effetti indesiderati che benefici, negli allievi (sia nei più bisognosi di attenzione, sia in coloro che hanno altre capacità da sviluppare) e pure nei docenti (che, seppur supportati da molte-troppe figure, sono spesso in difficoltà).
È quindi indispensabile, a nostro avviso, svolgere un’analisi critica ed oggettiva sulle misure messe in atto per capire la loro reale efficacia, con l’obiettivo di individuare eventuali correttivi da implementare. Questa analisi deve essere fatta prima di promuovere nuovi potenziamenti/investimenti in questo settore. A questo proposito, sarà importante conoscere obiettivi, contenuti e misure del progetto “Ripensare l’inclusione”, che verrà presentato nelle prossime settimane, e per il quale abbiamo parecchie aspettative.
Aron Piezzi
Diana Tenconi, Tiziano Zanetti, Paolo Ortelli e Alessandro Speziali