Quale futuro per gli uffici di esecuzione nelle Valli?
03 ottobre 2023
Già nel febbraio del 2020 un’interrogazione di Piezzi, Dadò e Bourgoin esprimeva legittime preoccupazioni sul futuro dell’Ufficio esecuzione e fallimenti (UEF) di Vallemaggia, a seguito di un’avvenuta riduzione degli orari di apertura. Ricordiamo che le promesse del Dipartimento delle Istituzioni in risposta ad una precedente interrogazione di Mattei, in cui si prevedeva “un incremento delle attività con il conseguente traferimento in periferia di nuovi impieghi” e che si sarebbe valutata “la fattibilità e l’opportunità di dislocare nelle zone periferiche altri servizi dell’Amministrazione cantonale”, sono rimaste nel vuoto: non ci risulta infatti che qualcosa sia cambiato.
A tre anni di distanza, sembrebbe che alcuni timori legati a possibili chiusure degli UE delle Valli siano fondati. Premettiamo che nel corso degli anni, come noto a tutti, la presenza delle Istituzioni nelle Valli è vieppiù diminuita: dapprima gli Uffici dello stato civile (con una breve parentesi nelle Tre Valli dove gli uffici sono stati portati ad Acquarossa, per poi passare a un’apertura parziale e infine su chiamata) e in seguito gli Uffici dei registri, sono stati centralizzati nei poli urbani e sostituiti con un servizio su chiamata. Anche l’attività degli UE è diminuita sensibilmente a seguito di una riorganizzazione generale del Servizio, motivata con l’obiettivo di incrementare la qualità del servizio fornito e di ottimizzare l’utilizzo delle risorse. In concreto, si è giunti a un’apertura parziale degli sportelli nella misura di due mezze giornate ad Acquarossa e Cevio, rispettivamente due giorni e mezzo a Biasca. A beneficiarne è stata unicamente Faido, laddove sono stati inaugurati il Call center e il Centro di competenze per i precetti.
Per quanto attiene invece agli Uffici fallimenti, già scorporati dagli Uffici di esecuzione e centralizzati a Bellinzona e Lugano, è stato introdotto il servizio su appuntamento.
Abbiamo seri motivi di ritenere che nell’ottica di una possibile ulteriore idea di riorganizzazione delle risorse si vada ora nella direzione di inserire un servizio su appuntamento anche per gli UE, con conseguente chiusura definitiva degli sportelli nelle Valli. Una chiusura avrebbe conseguenze infauste per gli utenti che regolarmente si rivolgono agli sportelli e si vedrebbero privati della possibilità di interfacciarsi con qualcuno che li ascolti e agevoli una rapida soluzione delle pendenze. Al di là delle concrete possibilità di raggiungere altri sportelli, è fuor di dubbio che anche la conoscenza delle situazioni, del territorio e delle persone permette di rispondere al meglio alle esigenze di questo particolare settore, dando prova della necessaria sensibilità (che non si ritrova necessariamente in realtà più urbane). La conoscenza del territorio permette altresì di rispondere a un sentimento di protezione del creditore. Un’eventuale chiusura degli UE sarebbe quindi di nocumento anche per i cittadini creditori.
Gli UE, per intenderci, sono ben più sollecitati rispetto all’Ufficio dei registri (al quale normalmente ci si può rivolgere per scritto) e all’Ufficio dello stato civile. Non solo, ma anche la collaborazione tra Preture di Valle e UEF è importante.
Una chiusura sarebbe inoltre difficilmente comprensibile nell’ottica di un (effettivo) risparmio dei costi. Al proposito, non può essere disatteso che gli UE dei Distretti di Vallemaggia e Blenio trovano sede da tempo immemore all’interno dei rispettivi Pretori, già di proprietà cantonale; inoltre, i collaboratori, salvo errore, risiedono nelle rispettive Valli (con conseguente contenimento delle spese di trasferta). La situazione, dal solo punto di vista logistico, è diversa per quanto attiene all’UE del Distretto di Riviera, che, da tre anni a questa parte, non trova più spazio nello stabile del Pretorio, ma è stato trasferito nel vicino stabile del Patriziato di Biasca.
In più, possiamo affermare che tasse e spese giudiziarie prelevate nell’ambito dei vari procedimenti sommari del diritto esecutivo, oltre a permettere agli UE di autofinanziarsi, costituiscono un’importante fonte di sostegno finanziario per il settore dei fallimenti (che diversamente dal settore delle esecuzioni genera notoriamente maggiori costi, rispetto alle entrate).
Per rispondere ai bisogni dei cittadini di queste zone periferiche la salvaguardia degli UE è indispensabile. Fondamentale è pure la presenza in quanto tale delle Istituzioni nelle Valli, a maggior ragione se, come da sempre sostenuto dal Dipartimento delle istituzioni, le riorganizzazioni vanno portate avanti con "un occhio di riguardo" anche nei confronti delle regioni periferiche cantonali, da sempre ritenute una "risorsa preziosa e da valorizzare".
Indipendentemente dalle argomentazioni che precedono, la presenza di servizi nelle Valli costituisce una risorsa vitale nella lotta contro lo spopolamento delle Valli.
Alla luce di quanto sopra, ci permettiamo di chiedere al Lodevole Consiglio di Stato:
· può il Consiglio di Stato aggiornarnarci in merito ai timori sul futuro degli Uffici esecuzioni nelle Valli? Quali rassicurazioni può darci? Condivide l’importanza del mantenimento dell’UE nelle Valli?
· più in generale, oltre al mantenimento nelle Valli di questi importanti servizi, quali visioni ha il Consiglio di Stato sulla delocalizzazione di servizi cantonali, anche considerando una digitilazzazione sempre più presente nell’amministrazione cantonale?
· quali sono le concrete ipotesi di occupazione dei Pretori nelle Valli?
Aron Piezzi (PLR) e Fiorenzo Dadò (IL CENTRO)
co-firmatari: Diana Tenconi, Omar Terraneo e Alex Gianella (PLR); Claudio Isabella, Alessandro Corti e Alessio Ghisla (IL CENTRO); Samantha Bourgoin (VERDI); Sem Genini (LEGA); Lea Ferrari (PC-POP)