Mozioni

Sempre più bambini affetti da disturbi specifici dell’apprendimento, ma sempre meno logopedisti: quo vadis?

15 aprile 2022

Già un anno fa il deputato Alessandro Cedraschi aveva sollevato il problema della carenza di professionisti in grado di seguire i bambini con disturbi specifici dell’apprendimento. Tuttavia, da allora non sembra ci siano stati miglioramenti. Senza rapidi e puntuali interventi la situazione non potrà che peggiorare. Sappiamo comunque che è stato creato un gruppo di lavoro: approfittiamo della presente mozione per chiedere a che punto sono gli approfondimenti in atto.

Il problema è molto sentito. Da nostre informazioni lo stesso è diffuso in parecchie realtà territoriali ticinesi, sottodotate in rapporto alle reali esigenze. Sembrerebbe inoltre che la carenza di professionisti non si manifesti unicamente nel settore pubblico, ma pure nel privato.

In un articolo pubblicato sul quotidiano LaRegione lo scorso 13 aprile appare evidente che il problema stia causando non pochi problemi alle famiglie, ai docenti e ai pediatri; e soprattutto ai bambini. Infatti, per accedere a una terapia c’è una lista d’attesa fino a 5 mesi, con lacune che si protraggono nel percorso di apprendimento dei bambini. Ricordiamo che questi ultimi, tra le diverse difficoltà, invertono lettere e numeri, rendendo problematica la lettura e la scrittura. Quindi leggere, scrivere o fare calcoli, nonostante sembrino processi scontati, per quasi un bambino su quattro non lo è. Inoltre, alcuni metodi di insegnamento risultano poco efficaci per una mente dislessica. 

Con questo non si vuole dire che la scuola non se ne stia occupando, ma che lo stia facendo troppo lentamente rispetto all’evoluzione di questa problematica. I casi di bambini affetti da disturbi dell’apprendimento sono in continuo aumento in Ticino, anche nelle Scuole medie e nelle Scuole professionali; ciò significa che non si è riusciti a intervenire prima. Ogni anno sono circa 500 le decisioni emesse, relative a misure dispensative e compensative prese nelle diverse scuole per casi di disturbo specifico dell’apprendimento. Questi bambini necessitano spesso di terapie intensive per alleviare questo problema, attraverso, quindi, almeno una seduta a settimana; attualmente, per contro, riescono a farne a malapena una ogni due settimane a causa della carenza di logopedisti. Non si interviene perciò puntualmente, a scapito anche del benessere psicologico dei bambino.

La formazione di nuovi logopedisti è un percorso ad ostacoli che svaria dalla lingua alla burocrazia e non rende abbastanza attrattiva questa formazione. In Ticino non esiste una formazione specifica in questo campo che quindi deve essere svolta oltralpe. Inoltre, anche immaginando di attrarre professionisti dall’estero gli ostacoli non diminuiscono, perché a titolo d’esempio la formazione in Italia non è riconosciuta nel nostro Cantone, essendo una formazione medico-sanitaria e non strettamente pedagogica. Il problema sussiste e certamente non è di facile risoluzione; ma ciò non deve essere un alibi per individuare altre strade per formare nuovi logopedisti.

Per le ragioni sollevate, si chiede pertanto al lodevole Consiglio di Stato di:

·      Individuare nuove modalità formative per incentivare la professione di logopedista e per aumentare il numero di professionisti, affrontando cioè di petto una problematica reale e diffusa capillarmente nel territorio cantonale.

·      Sviluppare sinergie e collaborazioni tra i nostri centri di formazione (SUPSI e scuole medico superiori) e le Università d’oltralpe nella formazione di logopedisti, attraverso, ad esempio la formazione a distanza, anche abbinandola alla pratica professionale a tempo parziale.

Aron Piezzi, deputato PLR
Co-firmatari: Alessandra Gianella, Alessandro Speziali, Maristella Polli, Alessandro Cedraschi, Paolo Ortelli e Diana Tenconi.