Interventi

Toponomastica e archivi degli enti pubblici: l’importanza e l’urgenza di salvaguardarli ora!

09 novembre 2020

Egregio Presidente, Consiglieri di Stato, colleghe e colleghi,

la mozione si basa su due presupposti:

1)    La cultura locale è importante per la conoscenza del proprio territorio e l’identità di una comunità.

2)    È doveroso che le istituzioni pubbliche si impegnino per la salvaguardia e la promozione di essa.

La toponomastica e gli archivi locali appartengono al panorama culturale di un territorio. In questi decenni alcuni Enti locali hanno intrapreso ricerche toponomastiche, culminate in pregevoli pubblicazioni, e riordinato i propri archivi storici, spesso con il supporto del Cantone: per ciò che riguarda i nomi di luogo, con una vera e propria consulenza e collaborazione da parte dapprima del Repertorio toponomastico ticinese e poi dal Centro di dialettologia e di etnografia; per gli archivi, invece, attraverso l’operato diretto di professionisti dell’Archivio di Stato (in parte finanziato dai committenti).

Sono iniziative frutto della sensibilità e della lungimiranza degli amministratori locali. I toponimi di un villaggio rievocano le peculiarità territoriali, storie di uomini e paesaggi, testimonianze di vita quotidiana e realtà socio-economiche del passato; consentono inoltre riflessioni sul territorio che cambia ed evolve. Gli archivi degli enti pubblici riordinati, dal canto loro, permettono di salvaguardare momenti importanti di vita istituzionale e sono la premessa fondamentale per una loro successiva ed ulteriore valorizzazione, ad esempio attraverso altre ricerche e pubblicazioni. Per esperienza so che queste iniziative culturali sono fonte di coinvolgimento ed interesse all’interno delle comunità: si tratta quindi di favorire sempre di più il senso di appartenenza a un territorio e un dinamismo sociale quanto mai positivo.

La continuità di queste iniziative è tuttavia messa in discussione. Eccone alcuni motivi:

·      I servizi cantonali preposti, soprattutto per carenza di personale, non riescono a dare seguito in tempi celeri alle richieste degli Enti pubblici; la lista d’attesa non è insignificante.

·      L’urgenza di intervenire con maggior puntualità e tempismo è reale. Per ciò che riguarda la toponomastica, infatti, i testimoni della civiltà contadina e, più in generale, coloro che hanno “vissuto” intensamente il territorio, si riducono sempre di più, a seguito della loro anagrafe. Essi custodiscono una ricchezza di informazioni e il loro ruolo è pertanto essenziale per intraprendere ricerche complete e capillari. Siamo all’ “ora o mai più”, insomma.

·      Ma l’impellenza è data anche nel settore degli archivi locali: sono note, infatti, parecchie situazioni di degrado della documentazione storica, riferita in particolare all’incuria, al disordine e alla mancanza di controllo, che creano deperimento fisico e la scomparsa di documenti.

La mozione propone perciò di potenziare i servizi cantonali in questione, auspicando che l’importo finanziario necessario venga in parte trovato all’interno del budget della Divisione Cultura.

Il DECS, nella sua risposta, condivide i principi della mozione e l’urgenza dettata dalle tempistiche, ma propone altre modalità per raggiungere gli obiettivi, anche in considerazione dell’attuale situazione finanziaria influenzata dalla pandemia. Quale primo firmatario della mozione ritengo condivisibili le proposte dal DECS, che verranno illustrate fra breve da Lelia Guscio, che ringrazio, relatrice a nome della Commissione formazione e cultura.

L’approvazione della mozione, con gli opportuni distinguo, permetterà di far fronte a un reale bisogno del territorio. In caso contrario, oltre a cancellare importanti testimonianze di storia locale ed istituzionale, si arrischia di demotivare l’iniziativa degli Enti locali. In questo senso, sarà importante riuscire ad intensificare la pubblicazione delle ricerche toponomastiche, ridotte a un numero troppo esiguo in questi ultimi anni.

Per alcuni sembrerà un’esagerazione identificare come urgente il fatto di occuparsi di cultura locale, soprattutto in questi mesi in cui le priorità sono altre. A mio avviso, invece, la politica deve essere in grado di continuamente fornire risposte convincenti nei diversi ambiti di propria competenza. La cultura locale ne fa parte a pieno diritto ma l’impegno verso di essa deve essere rafforzato.

Aron Piezzi
deputato PLR e mozionante