Rapporto 7696 R della Commissione formazione e cultura sull’iniziativa parlamentare 14 marzo 2019 presentata nella forma elaborata da Sergio Morisoli per il Gruppo La Destra per la modifica dell’art. 55 della Legge della scuola (Libertà di stare a mensa o a casa per gli allievi della scuola dell’infanzia) (messaggio 21 agosto 2019 n. 7696)
22 giugno 2020
Signor Presidente, Consiglieri di Stato, Colleghe e Colleghi,
la collega Daniela Pugno Ghirlanda, che ringrazio per la proficua collaborazione nella stesura del rapporto, come pure i colleghi Alessio Ghisla e Michele Guerra, ha già spiegato esaurientemente l’istoriato e le motivazioni a supporto dell’obbligatorietà della refezione alla Scuola dell’infanzia.
Rilevo anzitutto, in termini generali, che proposte e iniziative volte promuovere cambiamenti e/o novità nel mondo della scuola siano assolutamente legittime. Visto che in tali iniziative si riscontrano spesso richieste diversificate o addirittura agli antipodi, è indispensabile che il DECS, la Commissione Formazione e Cultura e il Parlamento le affronti privilegiando convincenti e corenti risposte dal profilo educativo, pedagogico e didattico. Come è stato fatto, a nostro modo di vedere, per l’analisi e le conclusioni relative al tema in oggetto, che ha visto la Commissione formazione e cultura dibattere in diversi frangenti, e trovare una convergenza nelle conclusioni.
Non entro più nel merito dell’importanza che ha la refezione in campo educativo e formativo e del fatto che essa non diventi un “ristorante à la carte”, ma esporrò le conclusioni a cui è giunta la Commissione, condividendo in parte le motivazioni esposte nell’iniziativa elaborata dal collega Sergio Morisoli ma confermando – seppur con dei distinguo – l’obbligatorietà della refezione alla SI.
Ricordo, tra parentesi, che la Scuola dell’infanzia comprende tre anni; il primo è facoltativo, gli altri due obbligatori.
La Commissione dunque chiede al Governo:
1) Per i bambini iscritti al primo anno di Scuola dell’infanzia (cioè nell’anno facoltativo) di allestire una proposta legislativa che preveda l’abolizione dell’obbligo di frequenza della refezione.
2) Per i bambini del primo e del secondo anno obbligatorio di Scuola dell’infanzia, mantenere l’obbligo di frequenza della refezione.
3) Di elaborare un sistema flessibile di deroghe alla frequenza della refezione a favore dei bambini che frequentano il primo anno obbligatorio di Scuola dell’infanzia. In casi eccezionali, le deroghe possono essere concesse fino a dicembre per i bambini che frequentano il secondo anno obbligatorio di Scuola dell’infanzia.
4) Di iscrivere tali deroghe alla frequenza del primo anno obbligatorio e della prima metà del secondo anno obbligatorio (fino a Natale) nel Regolamento delle scuole comunali.
Nell’attesa che una lista precisa dei casi di deroga sia elaborata dal DECS con le istanze scolastiche preposte (ispettorati e direzioni comunali), chiediamo che, già a partire dal prossimo anno scolastico 2020/2021, sia data priorità alla negoziazione tra istituto scolastico e genitori per definire i modi e i tempi di eventuali richieste di esonero dalla frequenza della refezione durante il primo anno obbligatorio della Scuola dell’infanzia e fino a dicembre del secondo anno obbligatorio.
La Commissione è inoltre consapevole che la gestione del momento educativo della refezione sia un impegno sempre più gravoso per le docenti di Scuola dell’infanzia, le quali – lo ricordiamo – non beneficiano di una pausa nell’arco dell’intera giornata. La risposta, doverosa, a questa situazione non è tuttavia da ricercare nella facoltatività della refezione bensì nei contenuti proposti nel messaggio governativo n. 7704, attualmente al vaglio della Commissione.
In conclusione, dunque, la Commissione formazione e cultura raccomanda di sostenere il rapporto.
Mi esprimo anche a nome del PLR, favorevole al rapporto.
Grazie per l’attenzione.
Aron Piezzi
deputato PLR e relatore