Interrogazioni

Riorganizzazione Uffici esecuzioni e fallimenti: quali prospettive per la Vallemaggia?

04 febbraio 2020

Quasi esattamente un anno fa, più precisamente il 18 febbraio 2019, il Gran Consiglio approvò la riorganizzazione del settore esecutivo e fallimentare (messaggio 7371). Nelle sue conclusioni, il rapporto della Commissione della gestione indicava che se da un lato appariva “necessaria una maggiore centralizzazione istituzionale”, dall’altro non era assolutamente detto che mediante tale procedimento venisse per davvero “perseguito l’obiettivo di una maggiore capillarità”. Inoltre, segnalava l’importanza della presenza sul territorio, traducendosi in vicinanza al cittadino.

Nel mese di marzo dello scorso anno, proprio a seguito di questa approvazione parlamentare, il deputato valmaggese Germano Mattei (con una dozzina di colleghi) inoltrò un’interrogazione inerente nuovi possibili servizi statali da dislocare nelle zone periferiche, sulle cui risposte del Consiglio di Stato torneremo dopo.

A partire da lunedì 3 febbraio l’Ufficio esecuzione e fallimenti di Cevio subirà la riduzione degli orari di apertura, mantenendo la consulenza telefonica, via posta elettronica oppure su appuntamento. Non si tratta, secondo i responsabili cantonali, di uno smantellamento del servizio pubblico bensì di un adeguamento all’effettiva mole di lavoro nonché alle mutate esigenze dell’utenza. Lo sportello sarà aperto due mattinate alla settimana; fino al 31 gennaio l’aperturta era assicurata tutti i giorni!

Alla luce di quanto sopra, chiediamo:

1.    Al fine di mantenere aperto più a lungo lo sportello di Cevio e di non procedere a un ridimensionamento così rilevante, non era possibile trasferire una serie di incarti e competenze dalla sede di Locarno al capoluogo valmaggese?

2.    Nella risposta del Consiglio di Stato alla citata interrogazione dell’allora deputato Mattei e cofirmatari, possiamo leggere che il Dipartimento delle Istituzioni prevede “un incremento delle attività con il conseguente traferimento in periferia di nuovi impieghi” e che si valuterà “la fattibilità e l’opportunità di dislocare nelle zone periferiche altri servizi dell’Amministrazione cantonale.” A circa un anno da queste beneaguranti affermazioni, non risulta che qualcosa sia cambiato. Può il Consiglio di Stato aggiornarci sui suoi intendimenti in merito, soprattutto per ciò che concerne la Vallemaggia? Più in generale, oltre alla dislocazione comunque più che mai opportuna di servizi cantonali, quali visioni ha il Consiglio di Stato in merito al sostegno cantonale per rilanciare la periferia valmaggese?

3.    Sempre nella risposta all’interrogazione di Mattei, il Governo indica che il DECS “intende rafforzare la sua presenza in ambito formativo, segnatamente nella regione delle Tre Valli, comparto di Biasca e Bodio.” Aggiungiamo che questa regione del Ticino ha già beneficiato del trasferimento di importanti servizi cantonali: l’Ufficio del registro di commercio a Biasca e Contact center e Centro per l’emmissione dei precetti esecutivi a Faido. Non ritiene il Consiglio di Stato che anche la Vallemaggia, corrispondente a un quinto del territorio cantonale, debba essere giustamente presa in considerazione per il trasferimento di importanti servizi cantonali? Come mai il Cantone delocalizza alcuni servizi solo nelle Tre Valli?

4.    In virtù di tali riorganizzazione nel settore esecutivo e fallimentare, e a seguito del trasferimento nei centri – nel recente passato – di altri importanti servizi cantonali, una certa preoccupazione è riferita al futuro della Pretura di Cevio. Quali rassicurazioni ci può fornire il Consiglio di Stato in tal senso?

Ringraziamo per l’attenzione e le risposte.

Aron Piezzi, deputato PLR

Cofirmatari: Fiorenzo Dadò, PPD; Samantha Bourgoin, VERDI