Interventi

Messaggio 7634 – Introduzione di misure di incentivo alla rivitalizzazione di edifici dismessi ubicati prevalentemente delle regioni periferiche e approvazione di un credito quadro complessivo di fr. 10'000'000 per il periodo 2020-2024 INTERVENTO PER IL GRUPPO PLR

20 gennaio 2020

Presidente del Gran Consiglio, Onorevoli Consiglieri di Stato, care colleghe e cari colleghi,

prendendo spunto in particolare da una mozione di Nicola Pini per il PLR e da un’iniziativa parlamentare di Pini e cofirmatari in rappresentanza della CdG del 2016, ma pure da una mozione di Franco Celio e cofirmatari del 2014 e una di Massimiliano Ay e Lea Ferrari del 2019, il Consiglio di Stato, attraverso il Dipartimento finanze ed economia, propone un credito quadro di Fr. 10 mio per incentivi volti a rivitalizzare edifici dismessi soprattutto a carattere artigianale ed industriale.

Il messaggio in questione, per vari motivi, è da considerare lungimirante. Rivitalizzare edifici esistenti in stato di abbandono significa non dover edificare nuove strutture, evitando spreco di territorio. Si tratta cioè di ridare slancio al settore socio-economico del Cantone adattando, ristrutturando e completando edifici che fanno parte del “paesaggio costruito” in Ticino. Sarà pure l’occasione di riordinare e conferire qualità ai comparti degradati, che contribuiscono spesso a fornire un’immagine poco decorosa del nostro territorio. Un loro ulteriore deterioramento sarebbe infatti inaccettabile.

Ma è lungimirante anche per i benefici che ne conseguono: in primis economici (per il rilancio di attività lavorative, soprattutto artigianali e industriali, quindi posti di lavoro e competenze); territoriali (attraverso riordino, valorizzazione e razionalizzazione degli spazi); ambientali (grazie ai risanamenti previsti); e pure sociali e culturali (in caso di utilizzazioni differenti e riconversioni, come ad esempio per destinazioni culturali oppure legate alla formazione). Questa potrebbe essere l’occasione anche per promuovere iniziative innovative, creative e sostenibili, come già avviene altrove.

E lungimirante, naturalmente, è pure la proposta di introdurre incentivi finanziari volti a sostenere questi investimenti, notoriamente piuttosto ingenti, e pure privilegiare iniziative di interesse regionale e che abbiano interesse pubblico preponderante. Per minimizzare il rischio della speculazione, il promotore dovrà essere un Comune o un altro ente di diritto pubblico; oppure un partnerariato pubblico-privato. A prima vista appaiono eccessivi i vincoli nei confronti di proprietari e promotori privati. Ma proprio a questo proposito, la Commissione della Gestione propone una maggiore flessibilità allo strumento dell’incentivazione. Il futuro ci dirà se occorreranno altri correttivi a dipendenza dell’evolversi della situazione.

In ogni caso, si tratta di benefici che creano valore aggiunto alle realtà che ospitano questi edifici dismessi, situati in buona parte in alcune zone periferiche del nostro Cantone, soprattutto quelle che si trovano lungo l’asse nord-sud, l’antica Via delle genti, quindi raggiungibili facilmente da strada e ferrovia. E mi riferisco in particolare a Riviera, Leventina e Basso Mendrisiotto.

Aggiungo una riflessione che mette in relazione il tema in oggetto con la recente approvazione della riforma fiscale. Sappiamo che fra le misure che entreranno in atto c’è la possibilità da parte dei Comuni di beneficiare della differenziazione del moltiplicatore tra persone fisiche e giuridiche. I Comuni quindi, e mi riferisco in particolare a quelli periferici che dispongono sul loro territorio di edifici dismessi da rivitalizzare, potranno migliorare la propria attrattività fiscale per le aziende, senza che questo vada ad incidere in maniera importante sul gettito fiscale complessivo. Anzi, questa misura, congiunta al rilancio di edifici attraverso attività artigianali-industriali, potrà creare benefici non insignificanti.

Infine, la lungimiranza di questa tematica ne stimola un’altra simile: in questi giorni depositerò una mozione che potrei definire sorella, volta alla rivitalizzazione dei nuclei tradizionali nei diversi Comuni ticinesi. Puntuali incentivi cantonali potranno, in effetti, stimolare la ristrutturazione di tali edifici all’interno dei nuclei, taluni dal grande valore architettonico e storico, finalizzati soprattutto all’abitazione primaria.

In conclusione, oltre a complimentarmi con il principale promotore dell’iniziativa, Nicola Pini, porto il pieno sostegno del gruppo PLR a questo importante messaggio volto a ridare slancio al futuro economico e territoriale del Ticino.

Aron Piezzi
a nome del gruppo PLR