Interventi

Intervento per il gruppo PLR Iniziativa dei comuni “per comuni forti e vicini al cittadino”

09 dicembre 2019

Presidente del Gran Consiglio, Onorevoli Consiglieri di Stato, colleghe e colleghi,

prendo spunto dall’originale biglietto di auguri per le imminenti festività e il prossimo anno che l’onorevole Norman Gobbi ha spedito in questi giorni, auguri che contraccambio naturalmente. Si parla di Ticino 2020, indicando che è la riforma che “vuole riordinare e ridefinire i rapporti tra Cantone e Comuni. È un’esigenza per migliorare i servizi a favore dei cittadini nell’ottica di ottimizzarne sia la qualità sia la quantità. È un’opportunità per riassegnare autonomia e responsabilità ai Comuni, dando loro anche i mezzi finanziari necessari. È una sfida che ci accompagnerà durante tutto questo 2020 e oltre.”

Perché cito questo biglietto d’auguri? Perché la risoluzione del problema sollevato dall’iniziativa dei Comuni in oggetto va trovata proprio in Ticino 2020. È attraverso questa riforma che occorre individuare una soluzione concordata per i flussi finanziari tra Cantone e Comuni.

Molte, troppe volte si percepisce contrapposizione tra questi livelli istituzionali. Cantone e Comuni, ognuno con i propri compiti e ruoli, devono invece coordinarsi, confrontarsi, dibattere con senso critico e toni costruttivi, trovando soluzioni nell’esclusivo interesse dei cittadini e degli attori territoriali.

Come sappiamo, tuttavia, Ticino 2020 non è in dirittura d’arrivo quindi il mondo politico è stato chiamato, giustamente, ad affrontare di petto il cosiddetto “contributo di solidarietà” che i Comuni hanno versato in questi anni per contribuire a risanare le casse cantonali.

Bene, dunque, ha fatto la Commissione della Gestione ad individuare una soluzione condivisa tra le parti, in attesa, comunque, che i frutti di Ticino 2020 vengano colti. Il PLR saluta positivamente lo sforzo fatto da tutti gli attori coinvolti – iniziativisti, Associazione dei Comuni tiscinesi, Commissione della Gestione, Consiglio di Stato – che sfocia in un risultato assolutamente soddisfacente.

Ne approfitto per sottolineare un aspetto che ritengo importante. Ognuno di noi deputati rappresenta una regione, un partito, un’istituzione, un settore professionale, ecc…. Ma non siamo stati eletti per difendere acriticamente questi settori. Noi sindaci, ad esempio, dobbiamo certo portare all’attenzione le nostre esperienze, problematiche, competenze. Non possiamo agire solo a difesa e promozione dei nostri Enti pubblici locali, bensì – da gran consiglieri ticinesi – siamo pure tenuti a volgere il nostro operato al Cantone. A me sembra che il compromesso raggiunto per questo oggetto sia equilibrato e vada proprio in questa direzione.

A questo proposito, mi preme pure evidenziare un altro aspetto. È stato doveroso che i Comuni, in questi anni, abbiano notevolmente contribuito a risanare lo stato di salute del Cantone. Molti di essi, nonostante questi importanti contributi di solidarietà, hanno potuto tra l’altro diminuire i rispettivi moltiplicatori comunali. Segno che il loro stato di salute era ed è positivo. Tuttavia questo è davvero il momento propizio ed altrettanto doveroso per allentare la presa, anche se non era ragionevole assaltare la diligenza cantonale: perché se è vero che i conti sono migliorati, il futuro per contro non appare troppo roseo. Appurata l’oggettiva sostenibilità finanziaria per il Cantone, accantonando la somma di 25 mio di fr. nell’esercizio 2019, il Consiglio di Stato ha dato prova di collaborazione e volontà di trovare una soluzione ragionevole.

Ribadisco volentieri, inoltre, che qualche settimana fa il Parlamento ha fornito un altro tangibile gesto nei confronti dei Comuni. Nell’ambito della Riforma fiscale cantonale, infatti, grazie a una proposta dei colleghi Agustoni, Pini e Caverzasio, si è passati da 9 a 13,5 mio di fr. per i Comuni in proporzione al loro gettito di imposta cantonale delle persone giuridiche.

Concludo, riaffermando che quello raggiunto oggi non può che essere un indispensabile ma transitorio compromesso, in attesa – finalmente – che la riforma Ticino 2020 concluda il suo operato. Più che un augurio, quindi, si tratta di una richiesta inderogabile.

Ringrazio per l’attenzione.

Aron Piezzi,
deputato, a nome del gruppo PLR