La zappa sui piedi
04 giugno 2025
Locarno, il Locarnese e le sue Valli arrischiano di essere l’unica regione ticinese senza un moderno e adeguato nodo intermodale presso la stazione ferroviaria di Locarno-Muralto, necessario per rispondere alle nuove esigenze di mobilità di popolazione e turisti. È proprio il caso di dirlo: se il Locarnese non vuole perdere il treno, è essenziale che il Ticino voti sì all’oggetto in votazione il prossimo 15 giugno, affinché anche questa regione – dopo che Bellinzona, Chiasso e Mendrisio hanno già proceduto in tal senso, e che a Lugano i lavori sono in corso – si doti di un’infrastruttura al passo coi tempi e a vantaggio di utenti, commerci, accessibilità, sicurezza e sostenibilità, riqualificando un quartiere sempre più sotto pressione.
Ma l’autolesionismo, camuffato da diritto democratico, è di casa nel Locarnese. Occasioni perse, campanilismi e assenze di visioni d’assieme ostacolano progetti lungimiranti ed indispensabili per la crescita di una delle regioni più importanti e belle della Svizzera. Per una volta, comunque, tutti i Comuni del Locarnese sono compatti nel sostenere il progetto, che è stato lungamente studiato ed elaborato congiuntamente da Cantone, Comuni di Locarno e Muralto, la Commissione intercomunale dei trasporti di Locarnese e Vallemaggia, FFS, FART e AutoPostale, e sostenuto in modo importante dalla Confederazione. Un’ampia e ponderata condivisione insomma, che merita fiducia e accoglimento.
I contrari al progetto e promotori del referendum, accompagnati da mesi dal grido “Salviamo Viale Cattori”, non si rendono conto della posta in gioco e della paralisi che un’eventuale opposizione cantonale al nodo intermodale porterebbe con sé, trascinando l’attuale situazione insoddisfacente per almeno un altro decennio. Viale Cattori, poi, che vedrebbe migliorata la propria situazione: il numero di veicoli in transito al giorno diminuirebbe infatti dagli oltre 3'000 di oggi ai poco più di 1'000 con gli accorgimenti previsti. Il Cantone, da parte sua, ha dimostrato di ascoltare chi ha sollevato criticità, sospendendo per quasi due anni l’iter progettuale e approfondendo proposte alternative. Che però non sono state ritenute valide.
Il Locarnese è già l’unica regione cantonale priva di collegamento autostradale con il resto del Ticino (come non ricordare la votazione del settembre del 2007?). Dobbiamo perciò evitare di tirarci una nuova zappa sui piedi, sostenendo con convinzione il nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto: è anche un atto di responsabilità e solidarietà territoriale a vantaggio di tutto il Ticino, che deve svilupparsi in modo armonioso ed evitare che talune zone rimangano al palo.
Aron Piezzi
deputato PLR